Sono contento di affrontare quest’argomento, come lo sono tutte le volte che devo riabilitare un animale ingiustamente calunniato.
Il geco è appunto uno di questi, si dice infatti che la sua pelle e la sua orina siano irritanti e provochino gravi ferite… non c’è niente di più falso, mentre è vero che è un animale assolutamente innocuo e molto utile, infaticabile com’è nel ripulire le nostre case dagli insetti fastidiosi.
Chissà, forse queste storie sono nate solo perché è così diverso dalle comuni lucertole, con quella testa triangolare, quegli occhi grandi, la bocca enorme e quelle ventose alle estremità delle dita…o forse la colpa sta anche nell’altro nome del geco, quello scientifico, che è Tarantola mauritanica, e crea confusione con il ragno. Sono comunissimi, nella stagione estiva, anche in Italia, in prossimità di rocce, tronchi d’albero e, naturalmente, sui muri delle nostre case, come garanzia che sarà una notte senza zanzare. Di notte è facile vederli anche attorno a lampioni o altre fonti di luce, dove possono cacciare in grandi quantità le falene che ne sono attratte, altre prede ambite dai gechi sono zanzare mosche e ragni. Una particolarità dei gechi è che sono capaci di emettere suoni, specie se spaventati o catturati. Tra le diverse varietà ricordiamo, oltre alla Tarantola, anche il Geco verrucoso, il Tarantolino, più piccolo, presente in Sardegna, e il Gimnodattilo dell’Egeo, presente in Puglia.