Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm (le femmine raggiungono le taglie maggiori) il piastrone è piatto sia nei maschi che nelle femmine..
Comportamento nell’ambiente naturale
Trachemys scripta elegans è una tartaruga d’acqua dolce. Occupa un’ampia varietà di habitat, dai piccoli stagni ai fiumi; preferisce le zone d’acqua calma, ricche di vegetazione e con un fondo fangoso ed è diurna.
Sebbene sia un’abilissima nuotatrice Trachemys s. elegans trascorre molto tempo ad esporsi al sole. L’esposizione avviene su rocce o tronchi semisommersi o sulla spiaggia. Questo tipo di comportamento, tipico dei rettili, ha la funzione principale di permettere la termoregolazione, ossia il raggiungimento di una temperatura corporea ottimale. E’ inoltre indispensabile per la sintesi di vitamina D3, la quale a sua volta rende possibile l’assorbimento del calcio a livello intestinale.
Le Trachemys s. elegans sono attive ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C; 41°C rappresentano la temperatura critica superiore. Quando la temperatura scende sotto i 10°C non possono più alimentarsi e vanno in letargo. In genere passano il letargo sott’acqua, nascoste tra il fango e i sedimenti, ma a volte si nascondono in tane di altri animali poste lungo la riva o in tronchi cavi. Durante i giorni invernali più caldi e soleggiati a volte escono ad esporsi al sole.
Alimentazione
Le Trachemys sono onnivore e in natura si alimentano di pesci, rane, girini, vermi, lumache, insetti, larve, animali morti e piante acquatiche. Gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, infatti occupano le acque più basse, dove abbondano gli insetti.
L’attività alimentare è più intensa durante le prime ore del mattino. E’ stato osservato che nella ricerca del cibo i giovani passano sott’acqua tra 20 secondi e 5 minuti e gli adulti 5-6 minuti. Specialmente i giovani cacciano attivamente piccoli pesci, girini, rane e invertebrati, che vengono ingoiati interi se sufficientemente piccoli, oppure fatti a pezzi con il becco e le zampe.
Riproduzione
Allo stato naturale i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2-5 anni di età, a una lunghezza del piastrone di 9-10 cm. Le femmine diventano sessualmente mature quando raggiungono una lunghezza di 15-19,5 cm5.
La stagione riproduttiva varia secondo la località geografica, ma generalmente va da marzo a luglio. Il maschio corteggia la femmina mettendosi davanti a lei e carezzandone la testa e il collo con le lunghe unghie degli arti anteriori; la copula vera e propria dura circa 15 minuti.
Quando è pronta a deporre le uova, dopo circa 4-6 settimane, la femmina cerca una zona adatta per scavare un nido, in genere un’area di terreno umido vicino all’acqua. Al termine la femmina ricopre il nido con terriccio e detriti. Le uova sono ovoidali e hanno un guscio flessibile. Durante l’incubazione assorbono acqua, e diventano più grandi e più rigide.
In un anno vengono deposte fino a tre covate. Il numero di uova deposto per covata va da 4 a 23, a seconda delle dimensioni della femmina. Le uova impiegano 2-3 mesi per schiudere, e a volte la schiusa avviene dopo l’inverno.
Dimorfismo sessuale
Nei soggetti adulti il riconoscimento del sesso non presenta difficoltà. Le femmine raggiungono una taglia maggiore dei maschi, i quali presentano una coda più lunga e le unghie degli arti anteriori molto lunghe. Nei soggetti giovani il riconoscimento del sesso è molto difficile.
La determinazione del sesso è legata alla temperatura di incubazione. Se le uova vengono incubate al di sotto dei 27°C nascono solo maschi (tempo di incubazione 100-120 giorni), invece sopra i 30°C nascono femmine (tempo di incubazione 60-70 giorni). A temperature intermedie nascono maschi e femmine in proporzione variabile. In commercio si trovano quasi tutti soggetti di sesso femminile Infatti negli allevamenti vengono utilizzate temperatura nel range superiore, per accelerare la schiusa, portando alla nascita quasi esclusiva di femmine.
La T.S.E. come animale da compagnia
Questa tartaruga, come in genere gli animali esotici tenuti come pet, vivrebbe meglio nel suo ambiente piuttosto che confinata in un terrario. I motivi per cui non è adatta come pet sono molti:
– l’allestimento di un terrario adeguato è impegnativo, sia in termini di costo che di tempo
– un soggetto adulto richiede molto spazio, potendo raggiungere i 20 cm di lunghezza.
– mantenere il terrario pulito richiede un discreto impegno, perché sono animali che sporcano molto.
Le tartarughe dalle orecchie rosse sono importate dagli Stati Uniti a decina di migliaia ogni anno, ma la maggior parte muore ancora prima di essere venduta, a causa delle condizioni inadatte in cui sono tenute, e moltissime muoiono prima di un anno di età, per mancanza di cure adeguate da parte dei proprietari. Quando crescono e diventano troppo ingombranti spesso vengono liberate, danneggiando la fauna locale (esistono già insediamenti stabili di T. scripta in Israele, Francia, Germania, Olanda, Sud Africa). Possono vivere molto a lungo, anche 30 anni e più, se accudite in modo appropriato, per cui richiedono un impegno a lungo termine.
Ambiente in cattività
Il mantenimento ideale in cattività delle Trachemys è rappresentato da un laghetto all’aperto, il che raramente è realizzabile per il proprietario. Il laghetto deve essere provvisto di un muretto o una recinzione per evitare che gli animali scappino, di una zona asciutta per permettere alle tartarughe di uscire dall’acqua e riscaldarsi al sole, ed eventualmente di un’area adatta alla deposizione delle uova.
In alternativa la soluzione migliore consiste nell’utilizzare un acquario di vetro, materiale che ha il vantaggio di essere facilmente lavabile e disinfettabile. Un paio di Trachemys fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Man mano che crescono la vasca deve essere proporzionalmente più grande. Si deve evitare un affollamento eccessivo perché sono animali molto aggressivi.
La profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm. Per quelle più grandi la profondità deve essere almeno pari alla lunghezza del carapace, ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda almeno 10 cm.
Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona asciutta.
La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno ,si deve utilizzare una lampada a raggi ultravioletti (UVB), che permette alle tartarughe di sintetizzare la vitamina D3 di cui hanno necessità
La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre però tenere bene presente che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti ed è perciò inutile.
Durante le giornate calde e soleggiate è un’ottima pratica permettere alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta. Si deve prestare la massima cura ad evitare problemi di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendo la possibilità di ripararsi all’ombra se la temperatura aumenta troppo. Il calore eccessivo può uccidere un rettile in pochi minuti.
Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio l’acqua deve essere periodicamente cambiata e il terrario disinfettato. Prima lo si lava con cura con acqua calda e sapone, poi si utilizza un disinfettante (la varechina diluita è efficace ed economica), e quindi si risciacqua abbondantemente per eliminare ogni residuo di disinfettante.
Alimentazione
Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni; man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3 volte alla settimana negli individui adulti. L’alimentazione delle tartarughe acquatiche può creare grossi problemi di igiene dell’acqua. Per tale ragione è meglio evitare alimenti molto grassi od oleosi, e la somministrazione eccessiva di cibo, che causa l’intasamento dei filtri e degrada la qualità dell’acqua. L’ideale è di alimentare le tartarughe in una vasca separata, oppure di mettere il cibo in una zona asciutta, anche se le Trachemys preferiscono alimentarsi in acqua. La vasca usata per l’alimentazione va lavata e disinfettata dopo l’uso.
In cattività si deve offrire una varietà più ampia possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; lumache e molluschi; Tubifex; cibo per gatti in pellet reidratato; pellet commerciale per trote (in particolare Purina Trout-chow) e piccole quantità di cibo in scatola per cani a basso contenuto di grasso; lattuga romana; carote grattate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore.
In commercio esistono alimenti già pronti per tartarughe d’acqua. Un tipo viene definito “mangime composto completo”, ma non deve costituire che una parte (25% al massimo) della dieta. Il mangime costituito di soli gamberetti essiccati, definito come “mangime semplice”, non è assolutamente indicato come alimento: è completamente sbilanciato e privo di vitamine indispensabili. Le tartarughine alimentate solo con questo tipo di mangime finiscono invariabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche che se non vengono corrette in tempo le portano a morte. La carne non è un alimento bilanciato: non contiene calcio. Saltuariamente si può dare del fegato a pezzetti.
Nella vasca si può mettere un osso di seppia, che è molto utile per fornire calcio.Assolutamente inutile mettere le vitamine nell’acqua, il che oltretutto favorisce la moltiplicazione batterica.
Molte tartarughe rifiutano di assumere vegetali. Un trucco per indurle a mangiare vegetali consiste nel mescolare una quota di vegetali a pezzetti con un alimento particolarmente gradito alla tartaruga, progressivamente si aumenta la quota di verdure e si riduce quella dell’alimento gradito, in modo da indurre l’animale ad accettare le verdure.
Letargo
Le Trachemys scripta elegans devono andare in letargo, Il letargo è indispensabile se si vuole farle riprodurre, per stimolare l’attività riproduttiva, inoltre le tartarughe che fanno il letargo vivono meglio e di più.
Se si trovano in un terrario all’interno, la temperatura va gradualmente abbassata nel corso di alcune settimane fino a 4°C. Durante questo periodo di preparazione non devono essere alimentate, per dare modo al loro apparato digerente di svuotarsi. Il terrario va posto in una stanza fredda; Il periodo di letargo può essere di 6-12 settimane, secondo la taglia e delle condizioni fisiche; per le tartarughe giovani deve essere più breve. E’ molto importante ricordare che se la temperatura non scende sotto i 10°C le riserve corporee vengono consumate troppo in fretta, perché il metabolismo non è sufficientemente rallentato.
Per l’ibernazione all’aperto occorre seguire alcune regole. Il laghetto o la vasca devono avere una ampia superficie, e deve esserci sul fondo un sufficiente strato di fango per immergersi. La superficie non deve essere lasciata congelare per più di due settimane.
Non si devono mandare in letargo le tartarughe malate o in condizioni fisiche non ottimali, o quelle molto piccole. Vanno tenute tutto l’inverno in un terrario riscaldato a 24-26°C, con 12-14 ore di luce, con una lampada ad ultravioletti, e vanno alimentate regolarmente.